La voce del vento tra gli alberi, il cinguettio degli uccelli, il gorgoglio di un piccolo ruscello: i suoni della natura ci fanno stare bene perché “coccolano” il nostro sistema nervoso, riducendo lo stress e spostando la concentrazione da noi stessi al mondo esterno. Lo dimostra uno studio pubblicato su Scientific Reports dall’Università del Sussex, in Gran Bretagna.
L’arte aiuta la scienza
«Abbiamo tutti familiarità con quella sensazione di relax che si prova facendo una passeggiata in campagna, ma ora abbiamo trovato gli indizi nel cervello e nel corpo che ci aiutano a capire questo effetto», spiega la coordinatrice dello studio, Cassandra Gould van Praag.
«Lo studio è nato da una entusiasmante collaborazione tra artisti e scienziati e ha prodotto risultati che potranno avere un impatto nel mondo reale, soprattutto per quelle persone schiacciate da livelli elevati di stress».
L’esperimento
I ricercatori hanno fatto ascoltare ad un gruppo di volontari alcuni suoni registrati in ambienti artificiali e naturali. La reazione a livello cerebrale è stata monitorata attraverso una risonanza magnetica, mentre la risposta del sistema nervoso è stata valutata misurando la frequenza del battito cardiaco.
Meno introversi
I risultati dimostrano che le aree cerebrali attive in condizione di riposo (cioè quando il cervello è in standby perché non è impegnato in particolari attività) cambiano a seconda dei suoni che ascoltiamo in sottofondo. Quando percepiamo i suoni della natura, sono più attive quelle aree del cervello che ci permettono di focalizzare l’attenzione su quel che accade nel mondo esterno.
Quando ascoltiamo i rumori degli ambienti artificiali, invece, si attivano maggiormente quelle aree che ci fanno concentrare l’attenzione su noi stessi, e che sono particolarmente “accese” in caso di ansia, depressione e disturbo post-traumatico da stress.
Più rilassati
I suoni della natura sono anche associati ad uno stato di maggiore relax e benessere dell’organismo, dovuto ad una minore attivazione del sistema nervoso simpatico (quello che interviene nelle situazioni di emergenza regolando la risposta “combatti o fuggi”) e ad una maggiore attivazione di quello parasimpatico (che regola la risposta “riposa e digerisci”).
Solo per gli stressati
I suoni della natura, comunque, non fanno bene a tutti: i ricercatori hanno scoperto con grande sorpresa funzionano solo sulle persone particolarmente stressate, mentre nelle persone che sono già serene possono indurre addirittura un piccolo incremento dello stress rispetto ai suoni artificiali.
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