Smascherare i bugiardi

Come scoprire se la persona che hai davanti ti sta mentendo? Puoi raccogliere molti indizi osservandola e nei segnali verbali e non verbali che lancia. Abbiamo approfondito l’argomento con Monica Chiovini, psicologa, criminologa e consulente forense. Psicologa forense all’Istituto di Scienze Forensi di Milano-Corsico, si occupa di formazione per le Forze dell’Ordine e rieducazione nelle carceri (puoi chiederle un consulto qui).

Che cos’è la menzogna?

Parlando di menzogna mi piace citare una frase di Freud: «Nessun mortale può mantenere un segreto. Se le labbra restano mute, parlano le dita». Dobbiamo dargli ragione, perché soltanto il 7% del messaggio che comunichiamo nei rapporti è costituito dalle parole. Il restante 93 % si suddivide tra: canale non verbale (55%) per cento) e canale paraverbale (38%). Tutto questo sottolinea quanto la componente dominante delle nostre comunicazioni si rifaccia al linguaggio del corpo.

La menzogna è una bugia, un racconto non vero, è il tentativo di nascondere qualcosa e anche di manipolare. La menzogna fa parte del bagaglio di espressioni del classico bugiardo o impostore.

Canali non verbali: di che cosa si tratta?

Per canali verbali s’intendono le parole. Il canale non verbale invece è il linguaggio del corpo, quindi il modo di presentarsi, di vestirsi, di truccarsi, la mimica facciale, l’andatura, la postura e la gestualità. Il movimento del corpo, ma anche la stretta di mano quando ci presentiamo. La ricerca di un contatto fisico oppure la distanza che vogliamo interporre tra noi e l’altro.

Il canale paraverbale si riferisce a tutto ciò che riguarda la voce ed è il modo in cui si dice qualcosa: il tono, la velocità, il timbro, il volume, le pause, le esitazioni, i silenzi. Poi ci sono i cosiddetti “rumori emozionali” che sono rappresentati dai sospiri, dai mugolii, dalla tosse per ansia o nervosismo.

Quali sono i segnali verbali per capire se qualcuno ci sta mentendo?

I segnali verbali e non verbali, messi in luce dalle ricerche e dagli studi in campo psicologico, si riferiscono a qualunque tipo di contesto, dai rapporti sociali a quelli affettivi e lavorativi. I segnali verbali più frequentemente associati alla menzogna sono delle affermazioni o racconti molto generici. Il soggetto dice poco perché mancano degli elementi da inserire, vuole nascondere un fatto (ad esempio un tradimento) e quindi cerca di dire il meno possibile per non dare informazioni che lo possano mettere in inganno da solo.

Fa pochi riferimenti all’ordine cronologico degli eventi, a persone e luoghi e soprattutto evita del tutto la descrizione delle proprie emozioni. In un racconto menzognero mancano i dettagli dei propri stati d’animo e dei propri vissuti. Il bugiardo tende a dare molte dichiarazioni negative e anche numerose informazioni irrilevanti, per deviare il proprio interlocutore.

E quelli non verbali?

Nell’ambito degli indizi visivi c’è una diminuzione degli sguardi verso l’interlocutore. Inoltre le ricerche hanno evidenziato questi dati: se gli occhi si spostano verso destra e in alto, il soggetto sta riferendo falsi ricordi visivi; se invece gli occhi si spostano a destra a livello intermedio, sta riferendo falsi ricordi uditivi; se il soggetto tende a guardare verso sinistra, in alto, sta ricordando veri ricordi visivi; se guarda a sinistra a livello intermedio, sta riportando veri ricordi uditivi. È chiaro che non possiamo basarci, nella vita di tutti i giorni, su questi schemi, perché cogliere questi movimenti è impossibile se non vengono analizzati a rallentatore.

Chi mente è più rigido nei movimenti del busto, tende a rimanere immobile e fermo, al contrario di quello che generalmente si pensa. Aumentano i sorrisi, con il tentativo di compiacere, e i gesti di adattamento come ad esempio toccarsi le labbra, sistemarsi il colletto della camicia, tamburellare con le dita. Aumenta la sudorazione, il pallore e la dilatazione delle pupille.

Per quanto riguarda gli indizi uditivi, il soggetto tende a parlare più lentamente, mentre alza il tono di voce nel tentativo di imporsi sull’altro; aumentano anche il tempo di risposta, le esitazioni, i silenzi, il balbettio e la ripetizione.

Bisogna sempre contestualizzare questi segnali, senza generalizzarli, e capire chi abbiamo di fronte. Questi indizi non sono sempre associati alla menzogna, ma fanno trasparire le emozioni che il soggetto prova in quel momento.

Coppia e tradimento: a quali segnali bisogna porre attenzione?

Per capire se l’altra persona mente, bisogna prestare attenzione alle microespressioni, che sono piccoli gesti e cambiamenti nella postura del corpo che lasciano trasparire l’emozione che il soggetto sta provando in quel momento.
In caso si abbia il dubbio che il proprio partner ci tradisca, nel volgergli le domande bisogna prestare attenzione alla voce e al corpo, mentre di solito si tende a prestare attenzione soprattutto alle parole e al viso.

In realtà per un impostore, soprattutto se abile con le bugie, è facile controllare le parole, mascherare. Le parole sono difficili da analizzare perché riesce a controllarle, mentre non riesce a porre attenzione al proprio corpo, alle gambe, alle mani. Può esserci un movimento frenetico e incontrollato delle gambe, oppure la voce trema. Il tono della voce può essere suadente e seduttivo o aumentare all’improvviso.

Eliana Canova

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