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La televisione influenza direttamente il nostro ideale di bellezza: più ore passiamo davanti allo schermo, più ci piace la magrezza e l’ideale della donna “grissino”. A dimostrarlo per la prima volta con dati alla mano è uno studio dell’Università di Newcastle pubblicato sul British Journal of Psychology.

Da molti anni la tv è sotto accusa come principale mezzo di diffusione di immagini distorte e pericolose del corpo femminile, ma finora nessuno era riuscito a svelare il filo diretto che unisce la tv al mito della magrezza senza risentire dell’interferenza di altri fattori confondenti.

Per farlo, i ricercatori britannici sono volati fino in Nicaragua, dove hanno messo sotto osservazione 150 persone residenti in città e in villaggi rurali: sottoposti agli stessi stimoli culturali e ambientali, questi soggetti non avevano lo stesso accesso alla rete elettrica e di conseguenza differivano per il numero di ore passate davanti allo schermo.

Dai dati raccolti è emerso che l’ideale della donna “grissino” è più diffuso tra gli abitanti della città, ovvero quelli che spendono più tempo a guardare soap opera, film americani e video musicali. Nei villaggi dove si guarda meno la tv, invece, gli uomini e le donne hanno un’ideale del corpo femminile più salutare, con un indice di massa corporea superiore.

La televisione, dunque, può essere vista come il “seme” da cui germina l’insoddisfazione della propria immagine corporea: un fattore di rischio non solo per i giovani che guardano la tv nelle nostre case, ma anche per quei Paesi in via di sviluppo che cercano di importare il modello di vita occidentale riproponendo certi programmi tv sugli schermi.

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