Scatena il cantante che è in te

È un ansiolitico senza alcun effetto collaterale e in più decisamente divertente. In un esperimento presso un ospedale psichiatrico statunitense è stato studiato l’effetto del karaoke sui pazienti. Si è scoperto che svagarsi al microfono diminuisce l’ansia e il ricorso ai medicinali, aumentando al tempo stesso la tolleranza verso le terapie di gruppo.

L’esperimento è stato condotto presso il Behavioral Health Hospital di Greensboro, North Carolina, e ha coinvolto solo 61 pazienti ma i risultati, presentati in occasione del recente congresso dell’Associazione americana degli infermieri psichiatrici (Apna), sono promettenti. I partecipanti, con un età media di 36 anni e problemi di depressione, disturbo bipolare e alcoldipendenza, sono stati coinvolti in sedute di karaoke, vedendo diminuire nel tempo il livello di ansia.

Non solo: un terzo di loro ha diminuito le dosi di medicinali ‘di emergenza’ per le crisi d’ansia e un quinto ha ridotto il ricorso agli antidolorifici. La terapia del canto ha migliorato anche sensibilmente la partecipazione alle sessioni di psicoterapia di gruppo.

Per i ricercatori statunitensi è presto per parlare di una nuova frontiera terapeutica ed è necessario ampliare ulteriormente lo studio. Tuttavia, come intuibile, il ricorso ad attività di svago e divertimento, in combinazione con il supporto psicologico e i trattamenti farmacologici mirati, può velocizzare il percorso di recupero dei pazienti.

15/11/2014

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