Basta una carezza per vincere la solitudine

Quanto può essere potente una carezza? Spesso ce lo dimentichiamo, nell’epoca dei social network, delle videochiamate e dei messaggini istantanei in chat, ma il contatto umano è ancora il modo migliore per attenuare la solitudine e soffocare tutti quei sentimenti negativi suscitati dall’esclusione sociale. Lo dimostra un esperimento condotto all’University College di Londra e pubblicato sulla rivista Scientific Reports.

Lo studio

I ricercatori hanno chiesto a 84 donne di giocare ad un videogame in cui dovevano scambiarsi una palla con altri due utenti, che in realtà non erano persone in carne ed ossa ma delle figure generate e gestite dal computer stesso. Dopo alcuni passaggi di palla, le volontarie hanno compilato un questionario riguardo ad alcuni bisogni che spesso vengono meno a causa dell’isolamento sociale, come il senso di appartenenza e l’autostima. Terminata una pausa di dieci minuti, le donne hanno ripreso a giocare al computer, ma dopo pochi passaggi sono state escluse dagli altri giocatori virtuali, che hanno smesso di passar loro la palla.

Il tocco che dà conforto

Ovviamente infastidite da questo cambiamento, le partecipanti sono state quindi bendate per vedere la loro reazione a tipi differenti di tocco esercitati con una spazzola a setole morbide sul loro avambraccio sinistro. Le donne sfiorate in modo più lento e dolce hanno dimostrato una riduzione dei sentimenti negativi scatenati dall’esclusione sociale, mentre quelle toccate dalla spazzola in maniera più neutra e sbrigativa non hanno mostrato cambiamenti.

Il contatto umano come terapia

«I mammiferi hanno un noto bisogno di vicinanza e attaccamento, quindi non sorprende che il supporto sociale riduca il peso emotivo dell’esclusione dalle interazioni sociali», commenta la ricercatrice Katerina Fotopoulou. «Quello che è davvero interessante è che il supporto sociale viene trasmesso in maniera ottimale attraverso un semplice ma specifico tocco. Non servono parole né immagini, almeno nel breve termine». Studi precedenti avevano dimostrato che lo stesso genere di contatto fisico può alleviare anche il dolore fisico: bisognerebbe quindi tenerne conto in tutte le situazioni in cui ci si prende cura delle persone, sia da un punto di vista fisico che psicologico.

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