In pochissimi ammettono di esserlo, ma ora la scienza conferma quello che era già chiaro a molti di noi. La personalità umana più diffusa è quella dell’invidioso. Ad arrivare a questa sconsolante affermazione sono stati i ricercatori di tre università spagnole, quelle di Saragozza, Madrid e Barcellona, con uno studio che è stato pubblicato dalla rivista scientifica Science Advances.

L’équipe ha messo sotto osservazione 541 volontari, dopo averli sottoposto a un fuoco di fila di domande su come si sarebbero comportati in diversi contesti e occasioni sociali, per capire la loro personalità.

Una volta raccolti i dati, i ricercatori spagnoli li hanno fatto analizzare da un computer. In seguito hanno sviluppato un algoritmo in grado di classificare le personalità dei partecipanti. Neanche a dirlo, gli invidiosi sono risultati essere i più numerosi. Al secondo posto gli ottimisti, convinti di fare sempre la scelta migliore per tutti, terzi i pessimisti, che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, quarti i fiduciosi, che sono collaboratori nati e faranno sempre gioco di squadra: il loro motto è l’importante è partecipare. Infine in ultima posizione c’è un 10% che l’algoritmo non è stato in grado di classificare.

Quello che ne è uscito è che siamo disposti a perdere, se il nostro vicino di casa perde peggio di noi. Il 30% del campione è pronto a ignorare una larga vincita alla lotteria, in cambio di una vincita più piccola, ma con la certezza che gli altri non abbiano possibilità di vittoria.

Descrivendo la personalità dell’invidioso, i ricercatori sostengono che «sembrano spinti solo dall’invidia, dalla considerazione sociale e dalla scarsa fiducia in loro stessi… sono addirittura pronti a ricevere una vincita più piccola, se questo significa che altre persone non vinceranno del tutto».

Francesco Bianco

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