Fumare marijuana può fare brutti scherzi alla memoria. La notizia arriva da una ricerca che ha coinvolto l’Università di Maastricht in Olanda, quella della California e altri centri di ricerca. Secondo i risultati di questo studio chi fuma hashish può ricordare eventi che non hai mai vissuto, come se fossero veri. Il ricordo di eventi mai vissuti rimane anche quando si è sobri. Il rapporto tra marijuana e memoria continua quindi a far discutere gli esperti.
Marijuana e memoria: analizzati i dati relativi ai testimoni oculari di un delitto
I ricercatori hanno analizzato le testimonianze di testimoni oculari di alcuni crimini, che generalmente non sono sottoposti a test anti droga sul luogo del delitto. Si tratta delle dichiarazioni che la polizia raccoglie immediatamente dopo un fatto delittuoso direttamente sul luogo in cui è accaduto il crimine.
Il mistero della memoria
La memoria è uno degli aspetti del nostro cervello che più sono al centro dell’attenzione del mondo scientifico. Più gli esperti approfondiscono l’argomento, più diventa chiaro che è ha punti davvero misteriosi.
Spesso per comprendere come il nostro cervello ricordi, gli scienziati usano come esempio una cassettiera. Ogni volta che peschiamo un ricordo, apriamo un cassetto. Ogni volta però che apriamo un cassetto, ci inseriamo nuove informazioni, distorcendo il ricordo stesso. Questa situazione diventa ancora più suscettibile in alcune condizioni.
Il primo autore della ricerca si occupa da sempre dei ricordi dei testimoni
Elizabeth Loftus, si è occupata spesso di verificare la veridicità delle testimonianze oculari sul luogo del delitto. Lavora dagli anni 70 del secolo scorso per dimostrare che alcune specifiche domande possono deformare il ricordo che una persona ha di un evento a cui ha assistito. Loftus ha anche dichiarato che è possibile convincere le persone che abbiano completamente immaginato i ricordi di cui parlano.
I suoi studi hanno rappresentato una vera e propria svolta per la comprensione della memoria da parte degli psicologi, soprattutto per quelli che lavorano con la giustizia. Nella sua carriera Loftus è stata in grado di risolvere molti casi. Ha partecipato ad alcuni dei processi più famosi del mondo, come quello contro OJ Simpson, Michael Jackson e ora Harvey Weinstein.
Marijuana e memoria: il cervello crea falsi ricordi
Ora Elizabeth Loftus insieme al suo team ha voluto indagare su come la marijuana influisca sulla memoria e di conseguenza sulle testimonianze. Per raggiungere i loro risultati, i ricercatori hanno messo sotto osservazione 64 adulti. A metà di loro è stata una dose controllata di marijuana, mentre all’altra metà un placebo. Successivamente gli esperti li hanno sottoposti a due diversi esperimenti. Nel primo il gruppo di studio ha consegnato loro una lista di parole connesse da ricordare.
Dopodiché è stato chiesto loro se un certo numero di parole si trovasse o meno in questa lista. Chi aveva usato marijuana ha sbagliato molto più spesso, di coloro che hanno usato il placebo. Nel secondo esperimento ciascun partecipante ha indossato un casco per la realtà virtuale. In una esperienza hanno commesso un crimine e in una seconda erano testimoni di un crimine: una rissa alla stazione ferroviaria. Subito dopo gli esperti hanno chiesto a tutti i volontari cosa avessero fatto e visto.
Marijuana e memoria: i risultati della ricerca
Chi aveva fumato marijuana aveva falsi ricordi delle esperienze vissute. Anche dopo una settimana la situazione non cambiava.
I risultati dimostrano che sarebbe opportuno che le forze dell’ordine postponessero gli interrogatori ai testimoni oculari e ai sospetti finché non siano sicuri che sono sobri. Chi fuma marijuana o i suoi derivati dovrebbe, sempre secondo lo studio, essere considerato un testimone suggestionabile, come già avviene per i bambini e le persone molto anziane.
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