Il Natale non è uguale per tutti
Se la maggior parte di noi si fa generalmente prendere dallo spirito delle Feste, c’è chi invece proprio non lo sopporta. Niente di grave, nessun ricordo particolarmente doloroso, ma una sensazione di malinconia, a volte di noia, altre addirittura di rabbia nei confronti di tutto quello che è collegato alle Festività.
L’obbligo alla felicità
Durante questo periodo c’è effettivamente una sorta di obbligo alla felicità, dove tutti dobbiamo (e magari non vogliamo) essere più gentili, frequentare persone che non vediamo e non sentiamo tutti gli altri giorni dell’anno. Insomma a molti di noi questo appare come una insopportabile ipocrisia. In più si somma la frustrazione per il senso di colpa per l’assenza di gioia, perché ci sentiamo “diversi”.
Le cause
«L’essere umano vive esperienze che possono essere emozionalmente positive o negative – spiega la psicoterapeuta Paola Vinciguerra – quindi molto dipende da come noi abbiamo interiorizzato il significato del Natale. E quindi va presa in considerazione la situazione familiare, lo scambio e l’affettività, l’allegria che abbiamo o non abbiamo vissuto».
«Se abbiamo sperimentato – continua Vinciguerra – situazioni familiari conflittuali, se abbiamo avuto avuto una famiglia che non ci ha trasmesso il piacere dello stare insieme è chiaro che poi nel nostro crescere riproiettiamo sul Natale questa sensazione di fatica, di stare insieme per forza».
Io che Natale voglio
L’unico modo per la psicologa Paola Vinciguerra è quello di rompere gli schemi in cui ci sentiamo costretti e cercare d’impostare un Natale che rispetti quelle che sono le emozioni che stiamo vivendo nel presente, «perché molto spesso noi continuiamo a trascinarci in rituali, doveri, organizzazioni che ci pesano e che emozionalmente non ci danno niente, anche perché ci ricordano sensazioni negative e quindi non facciamo altro che assommare esperienze negative rispetto a questa ricorrenza». Per la psicologa dovremmo avere il coraggio di dire «Ma io che Natale voglio?».
«Intanto – raccomanda Vinciguerra – consideriamolo un momento di vacanza e quindi cogliamo l’opportunità di fare cose che ci rappresentano. Non devo fare per forza quello che tutti ritengono si debba fare a Natale».
Come non deludere la famiglia
E come fare per non deludere le aspettative della famiglia? «Le racconto quello che mi diceva sempre il mio di psicoterapeuta – confida Vinciguerra – nella vita bisogna avere il coraggio di mettersi sulle spalle il peso dei rimorsi, altrimenti si rischia di vivere di rimpianti».
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