L’imitazione è un processo innato, che avviene sin da bambini per raggiungere i modelli con i quali ci si è identificati. Quando però l’emulazione diventa “pericolosa” e negativa, portando a compiere, spesso in nome della religione, atti criminosi? Ne abbiamo parlato con Roberto Pani, psicoterapeuta e psicoanalista. È specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia Alma Mater Sudiorum Università di Bologna. (Puoi chiedergli un consulto qui)

Che cosa è l’emulazione e a che cosa serve?
Il processo imitativo nell’essere umano è innato. L’imitazione serve al bambino a imparare il linguaggio e a evolversi nel processo di crescita psichica: l’imitazione è promossa dal processo d’identificazione, cioè da quel processo psicologico per cui alcune figure dominanti sono innalzate a modello (genitori, insegnanti, ecc). Di conseguenza, il soggetto si rispecchia nelle figure elette per poterle raggiungere e diventare il più possibile come quei modelli con i quali s’identifica e anche idealizza.
Già prima della nascita a livello sensoriale, e per il resto della vita, gli infiniti incontri con le persone producono esperienze emotive che, entro i primi vent’anni, si sintetizzano in alcune voci interiori che suggeriscono al regista che chiamiamo Ego possibili interpretazioni buone o cattive del mondo esterno. Creano cioè il vissuto con il quale il soggetto sperimenta ciò che è fuori da Sé. L’Ego dovrebbe essere padrone in casa propria, diceva Freud, e – aggiungo io – ma l’istanza psichica non può evitare di lasciarsi influenzare dai personaggi (buoni e cattivi) che producono orientamenti psichici, etici e comportamentali che sono unici in tutte le persone, il cui carattere e personalità sono assai personalizzate .

Il nostro corpo è predisposto all’imitazione?
Attorno agli anni Novanta alcuni studi neurologici hanno rilevato l’esistenza dei neuroni specchio. Si tratta di un gruppo di cellule, all’interno del nostro cervello, situati nell’area di Broca, nella corteccia parietale inferiore. Queste cellule aiutano a comprendere il meccanismo con il quale funziona l’empatia sociale e delle azioni durante l’apprendimento. Grazie all’imitazione e alla simulazione del comportamento possiamo comprendere meglio il funzionamento delle emozioni nelle situazioni interpersonali. Le emozioni sono connesse con il sistema limbico, con l’amigdala e con i neuro-trasmettitori derivanti dal sistema neuro-endocrino. I neuroni specchio contribuiscono a una situazione bio-psichica di rispecchiamento e favoriscono la meta-comunicazione reciproca e multipla.

L’emulazione può nascondere insicurezza?
Spesso le persone che vogliono assomigliare il più possibile a qualcun altro, ed esagerano nell’imitazione, sono generalmente insicure e sentono poca fiducia di base e autostima. Un conto è assimilare modelli e stili di comportamento di altri che molto ci piacciono, un conto è dipendere fortemente e costantemente da modelli emulati. Il problema diventa più visibile in epoca adulta, cioè superata la fase adolescenziale.
Il bisogno urgente di emulare ha lo scopo di riempire un senso di vuoto, di noia, di depressione, di mancanza di senso nella vita nei propri obiettivi e desideri, non coincide con la sana curiosità, che dovrebbe sollecitare la motivazione ideativa e creativa dell’esistenza.
Il concetto di emulazione, ancor più dell’identificazione imitativa, indica il bisogno urgente e non il desiderio che invece presupporrebbe una buona armonia tra i propri interlocutori interiori che si sono costruiti all’interno del Sé, cioè dell’immagine complessiva di noi stessi.

La religione può “produrre” emulazione e nel caso in quale modo?
La globalizzazione e la socializzazione hanno evidenziato sempre più settori organizzativi della mente dissociati tra loro all’interno del funzionamento mentale. A volte, come in una fiction, abbiamo l’impressione di essere stati contattati da alieni che provengano da altri pianeti, esseri che si sono impadroniti di corpi umani e del loro comportamento e che però hanno obiettivi distruttivi. Questi esseri viventi si sono costruiti in modo differente da noi, perché sono cresciuti in un altro mondo: esistono, ma sono diversi da noi.
Le religioni ad esempio, da sempre alla base della vita dell’uomo, hanno causato guerre, sono state nel passato e continuano a essere l’occasione di esercizio e abuso di potere perché hanno rappresentato punti di riferimento ineludibili per l’umanità.
Le religioni sono tante ed effettivamente possono rappresentare il veicolo maggiore per l’emulazione, per l’eccitazione, per l’esaltazione collettiva, perché rappresentano il punto di riferimento più certo e immobile che può essere per molti giovani, oggetto permeabile di emulazione ideologica e assai pericolosa.

Religione e crimine: qual è il legame?
L’imitazione, ma in particolare l’emulazione, può indurre a copiare azioni drammatiche in nome della divinità idealizzata. Ci sono alcune dinamiche psicologiche degli artefici di tanti drammi, connesse con la suggestione della quale molti giovani in tutto il mondo hanno bisogno.
Giovani adolescenti intraprendono la via più immediata per uscire dalla noia e dall’angoscia, tramite l’illusione dell’ideologismo, confondendolo con i sani ideali che motivano all’evoluzione di Sé e della società. Questi giovani rafforzano la propria debolezza, e la propagano a tanti altri. Emulare onnipotentemente un capo quando si è poco più che adolescenti è comprensibile perché il bisogno di combattere per una causa nobilita il sacrificio della propria vita. Poveri o ricchi possono avere lo stesso bisogno di combattere il vuoto, il non senso, la noia, la fame, le ingiustizie sociali.
Suggestione significa che inconsciamente uno degli interlocutori interiori che è in noi ci dice cosa dobbiamo fare del nostro futuro, ci offre un senso, uno scopo, persuadendo l’Ego o scavalcandolo.
La religione rappresenta la casa ottimale per tutto il mondo. È il fiume su cui tutto può scorrere perché è governata da Dio, è il valore massimo.
Temo che l’emulazione, il bisogno di essere rapiti dalla suggestione, di trovare chi ci salva l’anima, di morire per sancire il senso della vita mi sembra sia il vero nemico da battere.

Eliana Canova

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